In ufficio

Riflessioni sulla mia ex-vita in ufficio, con i piedi nel mare.

Uffici vista marelagocolline dove si trova una sola scrivania, spaziosa e ricoperta di oggetti di design, alla quale siede una sola persona che gode di privacy e grande libertà.

Stanzoni (o “open spaces”) vista muro, dove si trovano molte scrivanie, una attaccata all’altra come le gabbie dei polli in batteria, alle quali siedono altrettanti individui diversi, con distinti metodi di lavoro, caratteri e comportamenti che si “spiano” reciprocamente come nella ex Germania Est anche senza volere, visto il poco spazio a disposizione.

C’è il collega “fedele e aziendalista”. Egli è collaborativo, competente, sempre aggiornato, alieno alla ribellione o al lamento, cortese e disponibile: la sua scrivania è sepolta dalle pratiche. Quasi certamente egli è un semplice “addetto”, non di certo il responsabile della struttura, né molto probabilmente lo sarà mai.

C’è anche il collega “parassita”, ovvero perennemente al telefono per i fatti suoi (d’altronde non può esimersi dal chiamare ripetute volte al giorno il geometra che gli segue i lavori della casa in campagna, o i parenti che vivono ancora nella sua città natale, mentre lui beneficia della condizione di trasfertista con alloggio a spese dell’azienda, o altri colleghi per commentare fatti personali e di certo non professionali): la sua scrivania è libera, e gli consente persino di semi-sdraiarsi su di essa per schiacciarsi un pisolino dopo pranzo. Neanche il parassita è il responsabile della struttura, ma gode di intoccabilità ed impunità totale perché – non appena qualcuno osa rivolgergli una minima osservazione professionale – minaccia di rivolgersi ai Sindacati per segnalare di essere “vessato”.

Non può mancare “il Faraone” o “l’Imperatore”, ovvero chi gode di un cognome importante, chi è un rampollo di una famiglia influente o gode di raccomandazioni pesanti: egli eredita diritti insindacabili e, proprio come un vero Faraone o Imperatore, è destinato a dirigere filiere produttive, strutture organizzative, intere divisioni (o legioni per restare in tema).

Il Faraone o Imperatore vanta spesso titoli accademici importanti, ma soprattutto ostenta attestati conseguiti attraverso costosissimi Master, sponsorizzati dalla famiglia. Va detto che esistono Faraoni ed Imperatori davvero competenti e professionali, ma altri che hanno distrutto imperi e civiltà.

Molti di coloro che lavorano o abbiano lavorato in una grande azienda, con migliaia di colleghi, avranno avuto modo di confrontarsi con situazioni del genere.

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