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Dialogo all’aereoporto, ovvero per trasferirsi alle Canarie non bastano i consigli del cugino

Da quando vivo all’estero mi capita abbastanza spesso di andare in Italia e devo farlo volando. Sugli aerei da sempre mi infastidisce l’abitudine molto italiana di applaudire dopo l’atterraggio; oltre a questo – mio malgrado – da almeno due anni devo sopportare un nuovo fenomeno.

Mi riferisco alle vere e proprie orde di italiani che affollano gli aeromobili delle compagnie “low cost” diretti alle Canarie, i quali, già dalla fila al check-in e per tutto il volo, non smettono di conversare ad alta voce tra loro, anche tra perfetti sconosciuti, in questo modo:
“In Italia non si può più stare, si pagano troppe tasse e mi sono stufato di essere preso in giro. Su internet gira voce che alle Canarie si vive con 500 euro al mese quindi ho preso già appuntamento con persone che organizzano tutto, anzi appena atterro devo telefonare ad un tizio che in questa settimana mi porta a vedere diverse proprietà da comprare e si occuperà del mio trasferimento. Ma io sono furbo e ho già capito come funziona: non mi fregano eh..mi basta un giorno per capire quello che serve.”

Lo sconosciuto interlocutore rilancia:

“ Si, ha ragione! Sigarette e benzina costano la metà rispetto all’Italia e non serve il riscaldamento! già per questo risparmio un bel po’! Poi, ho sempre sognato di aprirmi un ristorante ma in Italia costi e burocrazia ti ammazzano sul nascere mentre qui sarà una passeggiata! Scambiamoci i numeri di telefono così ti inviterò all’inaugurazione del mio locale: ho già pensato al menù, rigorosamente italiano!”.

Se fossi il grillo parlante chiederei a questi due soggetti:
“Scusate signori, siete mai stati su almeno una delle 7 isole dell’arcipelago canario?” .

Sono abbastanza certa che la risposta sarebbe:
“No, però a cosa mi serve perdere tempo? Io ho già capito tutto. Mio cugino c’è stato in vacanza e mi ha spiegato, poi io sono furbo e so come muovermi.”

Addirittura a volte sento conversazioni nelle quali si parla tranquillamente tra sconosciuti delle somme di denaro che si hanno rispettivamente a disposizione.
Non ho fatto il militare, ma immagino che lo spirito da camerata che si prova durante il servizio di leva inizi a formarsi già durante la prima visita medica: a volte nelle sale d’attesa degli aeroporti secondo me accade lo stesso.

Rimango di stucco quando assisto a scene come quella appena descritta, ma vi posso garantire che sono sempre più frequenti ed addirittura si moltiplicano per le vie del paese dove vivo.

Non dubito della buona fede e della professionalità dei seri operatori turistici ed agenti immobiliari che lavorano con impegno per supportare queste persone nel loro progetto di trasferimento, ma contemporaneamente mi sorprende la facilità con la quale molte persone rivelino i loro affari privati al primo sconosciuto che incontrano, per di più vantandosi di essere scaltri.

PER SAPERNE DI PIU’…
leggi “C.V. METODO PER CAMBIAR VITA IN MODO INTELLIGENTE”

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