Sai cosa sono i neuroni specchio?

Capita di sentirli nominare nelle descrizioni dei più svariati prodotti e servizi, o magari nei test di giornali e riviste: questa “massificazione” non piace ad alcuni scienziati.

Negli anni ’90 il Dottor Rizzolatti scopre che nel cervello di un macaco si attivano gli stessi gruppi di neuroni, sia quando esegue un’azione, sia quando osserva altri eseguire la stessa azione: decide di chiamarli “neuroni specchio”.

Scoperta rivoluzionaria

Questa scoperta rivoluziona il mondo delle neuroscienze: si attribuisce ai neuroni specchio il merito di renderci capaci di imparare, e di “empatizzare”.

La parabola dei neuroni specchio ascende rapidamente, fino a registrare la frase del famoso neuroscenziato V. Ramachandran:

“I neuroni specchio sono per le neuroscienze ciò che il DNA è stato per la biologia.”

Sociologi, psicologi, politologi e filosofi iniziano a studiare i neuroni specchio, che acquisiscono in breve tempo rilievo in ambito scientifico.

Parallelamente questa scoperta si diffonde nel mondo delle “pseudoscienze”: i neuroni specchio diventano un argomento noto al grande pubblico, e non più solo agli addetti ai lavori.

Utile strumento, ma da soli non bastano a spiegare come funzioniamo!

Nei miei studi sulla PNL incontro spesso i neuroni specchio: per alcuni formatori sono fondamentali per stabilire il “rapport” nel linguaggio direttivo, ipnotico e persuasivo, per altri spiegano cosa sia il “carisma”.

Per me sono uno dei tanti elementi da approfondire, per continuare a evolvere nel Coaching e nella vita in generale.

Se vuoi sapere come influiscono nella comunicazione efficace, contattami!

Non finisce qui…

Si continua a studiare i neuroni specchio: ora si sa che ne esistono di diverse categorie, a seconda, per esempio, della funzione motoria che determinano.

Nel libro di Marco Iacoboni “I neuroni specchio. Come capiamo ciò che fanno gli altri” (Bollati Boringhieri, Torino 2008) trovi approfondimenti scientifici.

A presto!

ESSERE MENTOR

Diventare un Mentor per qualcuno, riuscire a insegnare e contemporaneamente imparare, sviluppando una mutua e sincera gratitudine, è un’esperienza meravigliosa, capace di accrescere entrambi i soggetti coinvolti in modo impagabile.”

Quello del Mentor é per me il più sublime dei ruoli, e sono grata a chi in questi anni mi ha dato l’opportunità di accompagnarlo nel proprio percorso di crescita personale e professionale.

MILLENIALS VS GEN X

Ringrazio AIDP – Associazione Italiana per la Direzione del Personale, punto di riferimento per i professionisti delle Risorse Umane, che ha pubblicato sul suo periodico online il mio articolo sul Reverse Mentoring. 

Sono convinta  dell’importanza di considerare la “coabitazione” delle diverse generazioni nel lavoro come un’opportunità di crescita, raggiungibile grazie al  Mentoring.

Tengo molto a questo articolo, che parla di accettazione, di ascolto e di rispetto: la convivenza tra generazioni profondamente diverse è un’opportunità da cogliere, e non un problema da risolvere.

Per vincere la sfida del 2020 qualche leader forse si vedrà davanti a un dilemma: meglio contrattare una persona con buone soft skills e insegnargli le hard skills, o viceversa?
Io immagino leader capaci di vincere la sfida accompagnando i membri del proprio team in straordinari percorsi di crescita personale e professionale, aiutando ognuno di loro a diventare un Mentor per i propri colleghi.

 

Se vuoi leggere l’articolo per intero, clicca qui

Grazie a chi vorrà condividere le proprie riflessioni!

A presto.

“Dobbiamo evitare la distruzione di ogni muro vecchio, di ogni suddivisione, di ogni casa in cui il tempo abbia lasciato un’impronta storica.

La sua sparizione cancellerebbe per sempre un passato pieno di significato, e di saggezza appresa dall’esperienza di secoli di osservazione delle condizioni di clima, latitudine, vento, e luce di un incredibile paesaggio, che determinavano un risultato, un modo di attuare che non si può improvvisare in un breve spazio di tempo”.

Cesar Manrique

Aggiustare e non buttare

Oggi si buttano vecchi strumenti di legno per comprarli di plastica, si demoliscono muri di pietra per ricostruirli in cemento, si sostituisce la calce con materiali chimici.

Cosi facendo si accumulano rifiuti, ma soprattutto si cancella il lavoro e la memoria di chi ha costruito con fatica infinita, e pari dignità, autentici capolavori di architettura sostenibile. Queste costruzioni dovrebbero essere valorizzate, amate e preservate, di certo non abbandonate.

Tornare al passato, copiare tecniche di bio-edilizia e eco-costruzione è un buon modo di proteggere l’ambiente valorizzando antiche e nobili forme di architettura, che tra l’altro sono decisamente più efficienti di molte tecniche moderne.

Imparare dal migliore dei maestri

Cesar Manrique era un uomo illuminato, un visionario, un autentico genio.

Le sue parole ci accompagnano ogni giorno, ci indicano la via, ci fanno coraggio e ci aiutano a rafforzare la nostra missione: recuperare una vecchia casa e sviluppare un turismo sostenibile attraverso la creazione di Alma Calma Hotel Rural.

Certo non questa non è la scelta più rapida ed economica, ma è la sola in armonia con i nostri valori umani, quindi è l’unica possibile.

Siamo emozionati e contenti perche’ abbiamo creato la pagina facebook di Alma Calma Hotel Rural, nella quale racconteremo il nostro sogno che sta diventando realtà.
Troverai video, foto e storie del nostro percorso quotidiano verso la riabilitazione di una costruzione abbandonata, per restituirle il suo antico splendore.
E troverai contenuti che parlano di Fuerteventura, per noi il luogo più bello del mondo, dove abbiamo scelto di vivere.
Saremo felici se sceglierai di seguirci e accompagnarci in questo viaggio e se vorrai condividere la nostra pagina!

SCELTA D’AMORE

Racconteremo il nostro progetto, che è più di un’iniziativa imprenditoriale, più di un’opera di recupero di un territorio dimenticato: è una scelta di molti tipi d’amore.
Amore fra due persone, che si innamorano di un luogo e di uno stile di vita etico e sostenibile.
Amore per il fare le cose bene, e insieme.
Amore per la natura, che porta a scegliere la via più tortuosa, impegnativa, costosa e lunga, ma l’unica in armonia con questo luogo magico, dalla struggente bellezza. È la nostra straordinaria avventura, che ci unisce sempre di più e dà alle nostre vite il senso più grande che possano avere.
Un abbraccio pieno di sole da noi 4!

Cosa intendi per “leggerezza”?

Credo nella leggerezza, la cerco e la coltivo perché è l’antitesi di “pesantezza”, e per me un sinonimo di eleganza.

L’eleganza che intendo non è quella degli abiti costosi: è quella espressa dalla semplicità delle piccole cose, che si manifesta, per esempio, quando sboccia imprevisto un sorriso genuino.

Penso che “leggerezza” non significhi “superficialità”: al contrario, essere leggeri vuol dire liberarsi dei pesi dalle spalle e dal cuore, per recuperare le forze, accettare quello che non possiamo cambiare, e adeguarsi con flessibilità anche alle situazioni più sfidanti.

Essere leggera significa prendermi meno sul serio, togliermi il peso di dover cambiare il mondo.

Il potere della leggerezza

Giudicare mi allontana dalla leggera ”eleganza mentale” che mi fa sentire libera.

Da quando ho iniziato a “accettare” e mi impegno a “smettere di giudicare”, ho capito il grande potere della leggerezza.

Emettere giudizi, su me stessa e sugli altri, appesantisce i pensieri, e quindi i comportamenti e le relazioni. Cerco di accettare soprattutto chi o cosa mi ferisce, così poi non devo  “perdonare”.

Accettare per non dover perdonare

Perdonare è difficile, raramente si riesce a farlo sul serio: in pochi scelgono di rinunciare al rancore, nonostante il malessere che lo accompagna.

Non sempre ne sono capace, quindi preferisco scegliere di accettare, rinunciando al giudizio: questo alleggerisce parecchio le situazioni e i pensieri, e mi rende libera.

Finalmente libera della pesantezza

Prima ero pesante perché mi auto-attribuivo la responsabilità di salvare tutto e tutti, magari anche contro la loro stessa volontà. Spesso mi sentivo frustrata, o peggio, in colpa quando credevo di fallire.

Mi sono presa la libertà di accettare che ognuno decide da sé la vita che vuole, e non sono io la responsabile delle altrui scelte: lo sono delle mie. Accettarlo mi ha istantaneamente tolto un peso enorme, ha reso la mia vita più agile, dinamica e mi ha restituito la libertà di essere me stessa.

Cosa intendi per “forza”?

Leggerezza ed eleganza per me sono anche sinonimo di flessibilità, che credo sia la vera forza.

La forza non è quella di chi grida invece di parlare, di chi batte i pugni sul tavolo, di chi gonfia il petto e sputa sentenze, di chi parla e non ascolta. Di chi giudica, e non perdona l’altrui giudizio.

La vera forza è quella di chi accetta, di chi si adatta con flessibilità a ogni situazione, tirando fuori i migliori talenti e risorse.

La flessibilità ci permette di migliorarci, imparando da ogni esperienza. E quanto più le circostanze saranno sfidanti, maggiore sarà la soddisfazione che ci accompagnerà mentre supereremo ostacoli, paure e situazioni difficili.

Il segreto è scegliere la flessibilità

Affrontare eventi e comportamenti con rigidità, stufandosi di ascoltare, comprendere e accettare gli altri, è un buon metodo per tribolare e generare altrui sofferenze.

L’ho capito a mie spese, e voglio ricordarmelo ogni volta che qualcosa o qualcuno mette alla prova il mio benessere emotivo.

Imparare dal bambù

Mi aiuta una storia, di sicuro nota a chi ama le filosofie orientali: una maestosa quercia deride il bambù che ha vicino, paragonando il suo gigantesco tronco alle sottili canne di quest’ultimo. Ma è in arrivo una tempesta: la quercia, proprio perché rigida e mastodontica, soccombe al vento, mentre il bambù si piega, ma non si spezza, e – grazie alla sua flessibilità– riesce a sopravvivere alla furia degli elementi.

Il bambù sa che è inutile e dannoso opporsi e lottare contro un vento smisurato: basta assecondarne il movimento e aspettare che passi.

E ha proprio ragione, perché nessuna tempesta è infinita.

Quando quest’isola decide di farti innamorare, sa bene come riuscirci.

Sembra non importarle di quello che succede nel mondo intero.

In questi giorni strani, Fuerteventura e’ generosa e incredibilmente magnanima: ci regala giornate spettacolari, senza vento, cieli tersi e azzurri, notti stellate e una luna piena da film.

Mostra tutto il suo fascino, bella e ribelle come solo lei sa essere.

Eterna estate

La nostra eterna primavera e’ gia’ diventata estate.

Me lo dicono le numerose specie di uccelli che popolano il parco naturale a loro riservato, che inizia giusto dove finisce il mio giardino: tutti i giorni mi regalano balletti divertenti, e commoventi concerti.

E pure gli scoiattoli e i conigli che abitano tra le pietre dei muretti a secco, lungo le strade sterrate che portano alla spiaggia, si godono la nuova stagione e l’inaspettata quanto gradita scomparsa di ogni attivita’ umana.

Anche le piante mostrano la loro gioia e si sono coperte di nuove foglie, boccioli e fiori bellissimi: alcuni durano solo un giorno, ma li conosco e so aspettare l’arrivo queste meraviglie.

I tramonti

Il meglio arriva al tramonto: ogni sera uno spettacolo che non vogliamo perderci.

Il cielo diventa un unico insieme di rosso, rosa, giallo, arancione, si fonde con i tanti toni dell’azzurro del mare, che in questi giorni da casa nostra sembra vicinissimo.

L’ora legale allunga le giornate: ci piace sederci sotto la pergola e aspettare che il sole scenda completamente, mentre ci riposiamo dopo una giornata di lavoro pesante, ma ricca di soddisfazioni.

Coraggio di scegliere

Sono felice di vivere qui: sono grata al nostro coraggio che ci ha portato a scegliere una vita semplice, e alla nostra capacita’ di adattamento che ci rende forti abbastanza da sopportare le tante sfide quotidiane di questo luogo estremo.

E le prove piu’ grandi non le impone la natura: certo, il vento forte, la terra piena di pietre, o la calima non rendono le cose facili.

Le sfide piu’ dure, anche qui, le impone l’uomo e la sua incapacita’ di rispettare questo luogo come merita.

La nostra specie non impara dalla natura: si ostina a creare una burocrazia assurda, lontana e pericolosa, che solo rischia di rompere questo perfetto equilibrio.

La natura ci protegge

Io credo nella natura, e lei mi regala piccoli gesti che mi scaldano il cuore in ogni momento.

E confido in Fuerteventura, che mi rassicura e mi protegge: in piena emergenza mondiale, qui abbiamo meno di 20 casi di Covid 19, nessuno grave.

È raro che io non trovi le parole: di solito mi riesce facile, ma, in queste ultime settimane, fatico a trovare qualcosa di sensato da scrivere, e a volte anche da dire.

Sentire da distante i miei cari preoccupati, e vedere il mio Paese ammalarsi, mi intristisce profondamente, spegne la mia proverbiale loquacità e anche molti dei miei sorrisi.

Mio marito ormai sa che niente mi riscalda il cuore e mi dà forza quanto un suo abbraccio, per questo in questi giorni mi stringe più spesso a sé: entrambi sappiamo di essere privilegiati  perché qui a Fuerteventura possiamo abbracciarci davvero.

Magica ossitocina

I benefici effetti degli abbracci sono ormai arcinoti: sprigionano ossitocina, sostanza portentosa che molti chiamano “l’ormone dell’amore”. Gli studi sull’ossitocina ormai si moltiplicano: molti provano quanto questo ormone sia fondamentale nelle relazioni umane perché favorisce e stimola le reazioni empatiche, abbassa i livelli di stress, ansia e paure.

E’ incredibile quanto una carezza o un abbraccio sappiano provocare sensazioni cosi forti da sgretolare anche il più granitico dei personaggi.

La tenerezza ci salverà

Nel coaching utilizzo abitualmente molti strumenti e tecniche per individuare valori e credenze, interpretare sensazioni, analizzare comportamenti, ma ciò che arriva a “stupire con effetti speciali” è riscoprire la clamorosa e dirompente forza della tenerezza.

La tenerezza accende emozioni così potenti che riscaldano in un attimo cuori apparentemente freddi come cubetti di ghiaccio, sciolgono in un secondo “magoni”  che sembravano indistricabili,  spingendo dagli occhi liberatorie lacrime di gioia.

Abbracci virtuali per tutti

So che di questi tempi gli abbracci fisici sono da evitare, ma quelli “virtuali” sono ancora immuni dal contagio. E non parlo solo delle emoticons a braccia aperte nei messaggini: mi riferisco soprattutto agli abbracci a distanza che via Skype dispenso e ricevo dalle persone che amo, e alle quali voglio manifestare il mio affetto in questi momenti complicati.

Presto potremo tornare ad abbracciarci “dal vero”: sono certa che in quel momento saremo capaci di riconoscere e apprezzare questo miracoloso gesto come merita, assaporando ogni benefica sensazione che genera.

In attesa che questo avvenga, sono pronta a dispensare abbracci virtuali a chiunque voglia contattarmi.

Molte persone mi chiedono, costantemente, quale sia il mese migliore per visitare Fuerteventura, e come sia l’inverno qui.

INVERNO? NO GRAZIE

Nonostante sia iniziato Febbraio, da una decina di giorni viviamo l’estate ideale: di giorno raggiungiamo i 28 gradi, splende il sole, c’è solo un piacevole venticello che accarezza i nostri volti e ci permette di lavorare all’aperto o stare in spiaggia senza patire il caldo, e la temperatura scende solo verso sera, invogliandoci a rilassarci a casa. Il mare mostra i suoi colori più attraenti: passa dal turchese, al blu notte, dall’azzurro chiaro fino al bianco delle onde che si trasformano in schiuma. Il cielo è limpido, per questo le albe offrono sfumature mozzafiato, esaltando l’intera gamma dei colori rosa e azzurri.

IL POTERE DEL TRAMONTO

Ma il meglio arriva al tramonto: ogni sera inizia uno spettacolo incredibile, unico, indescrivibile. Mi sento grata e fortunata ogni sera: mi emoziono camminando con il Tiki, vedo il sole che inizia a scendere, dipingendo di oro le pietre della montagna di Tindaya e degli infiniti e sconosciuti sentieri che la circondano, e ascolto i suoni di mille specie di passeri, delle Hubara, e degli altri uccelli che qui godono di spazi protetti, quindi sono i padroni assoluti degli enormi spazi. Da casa nostra il mare sembra vicinissimo: certe sere, al calar del sole, vediamo in lontananza le sagoma di Gran Canaria e del Teide (come testimonia la foto del nostro amico Gianfranco Costa, profilo instagram @gianco_ftv).

INNAMORARSI E TORNARE

Se vieni qui in vacanza, e ti becchi una settimana così, inizierai di sicuro a pensare di tornare, o addirittura trasferirti, a Fuerteventura. E come darti torto? Come si fa a non innamorarsi di Fuerteventura quando è mite, accogliente, generosa e ti permette di godere a pieno la sua meravigliosa natura?

OPPURE SCAPPARE E NON TORNARE PIÙ

L’anno scorso in questo stesso periodo pioveva di brutto, e tirava un vento fortissimo. E qui, quando piove, la faccenda è seria. Non esistono sistemi per lo scolo dell’acqua, che si scatena imprevedibile, rude e intensa: bastano poche ore per allagare paesi e strade. Vedi fiumi di acqua, e i profondi solchi rapidamente creati dalla loro incontenibile discesa giù dalle montagne, trascinando sabbia e terra sulle strade. Le case e gli appartamentini dei residence di solito non sono costruiti per sopportare l’acqua;  quando arrivano i fatidici 5 giorni di pioggia all’anno, non è raro che vi piova dentro. Nel dicembre 2018 abbiamo avuto alcuni giorni di vento con raffiche fino a 100 chilometri l’ora: sabbia e terra in sospensione annebbiavano il cielo fino a rendere invisibile il sole. Il mare infuriato mostrava onde spaventose. Per strada volava ogni genere di residuo, da rami e foglie a sacchetti di plastica abbandonati o scappati da mani incaute.

Se vieni qui in vacanza, e ti becchi una settimana così, col cavolo che tornerai a Fuerteventura o consiglierai ad altri di visitarla. E come darti torto? Come si fa a non voler fuggire a gambe levate da un luogo che si dimostra così inospitale?

 AMO FUERTEVENTURA ANCHE PER QUESTO

Per questo non so rispondere con esattezza alle domande più frequenti che ricevo.

Vivo qui da sette anni, e non ricordo un inverno esattamente uguale all’altro; a dire il vero anche le altre stagioni possono essere profondamente diverse tra loro.

Amo così tanto quest’isola anche per questo: il suo spirito selvaggio è ciò che più mi affascina, mi attrae e mi rende incapace di allontanarmi da lei.

Nel mio libro, “Non mollare, cambia!” racconto come ho imparato ad amare questa isola unica: clicca qui per ordinarlo su Amazon!