Non serve prendere un aereo per stupirsi di nuovo.

CAMBIARE VITA SENZA CAMBIARE CASA

Non é necessario prendere un aereo per stupirsi di nuovo, per guardare con gli occhi di un bambino ogni inedito paesaggio, o nuova esperienza…o magari il paesaggio di sempre, e la tua solita routine.

Quello che forse ora consideri un freddo e duro inverno, che penetra nelle tue ossa, e sopporti con fatica solo perché ti accompagna alla successiva primavera e estate, puo’ tornare a darti le stesse emozioni, inedite e bellissime, come quelle provate quando da bambino hai visto per la prima volta la neve.

In fondo certi inverni sanno stupire per i loro scenari incantati, danno emozioni e ricordi intensi quanto – e forse più – di certe primavere o estati.

TORNARE BAMBINI

Ricordi quando sapevi emozionarti grazie a piccoli gesti, come una carezza?

Quando eri piccolo/a e un gelato o una pizzetta appena sfornata rappresentavano il tuo più grande desiderio del giorno?

O quando hai imparato ad andare in bicicletta?

Immagina di tornare a sorprenderti per piccole cose, e provare nuove emozioni ogni giorno… Sarebbe bello, vero?

Perché a te non può succedere?

La buona notizia è che il tuo cervello è rimasto lo stesso di quei giorni spensierati, e puoi allenarlo, insegnargli ad accedere alle emozioni che desideri, e a evitare quelle che fanno danni.

NON CONTA DOVE SEI, CONTA COME STAI (Ormai sai che lo ripeto continuamente…)

Se non capisci e risolvi le cause del tuo malessere, questo ti seguirà ovunque tu andrai.

Leggendo il mio sito, forse ti verra’ voglia di visitare o magari trasferirti a Fuerteventura,

che, ti avviso, non e’ un’isola per tutti: il suo vento, la sua sabbia, la sua ubicazione nel mezzo dell’Oceano, non rendono le cose facili.

Nel mio libro spiego come ho preparato e analizzato la strategia migliore per me.

Per me non conta dove sei ma conta come stai: un trasferimento e’ una cosa seria, non adatta a molte persone.

Spiego anche come per una coppia sia estremamente sfidante affrontare un cambio cosi’ radicale.

Ricominciare da zero, in un territorio nuovo e sconosciuto, senza una reale e precisa pianificazione puo’ rivelarsi un cambio, ma in peggio.

Credere di “sapere gia’ tutto”, lanciarsi in progetti o investimenti onerosi senza un’adeguata e accurata strategia, puo’ generare conseguenze negative con le quale fare i conti per molto tempo.

BAGNI DI ENERGIA E UMILTA’.

VENTO E MARE 

Certi giorni sembra che vento e mare si sfidino.

È difficile determinare chi sia più forte, più potente, e vinca la sfida.

E se la loro non fosse una sfida?

Magari stanno solo giocando: si divertono a stuzzicarsi, a provocarsi, come certi cuccioli o fratelli, quando si azzuffano per scherzo, irruenti e scalmanati, ma senza alcun intento violento.

Qui a Fuerteventura vento e mare si azzuffano spesso: a volte amo andare a guardarli dalla sommità di una scogliera, e respirare l’aria umida di iodio, sale e schiuma delle onde, mentre certe folate mi spostano, e mi costringono a indietreggiare.

Li ascolto “gridare”: il vento soffia forte, sembra un gigantesco asciugacapelli, mentre il mare manda onde capaci di spostare i sassi vulcanici e colpire forte spiagge e scogli, sembra una ruspa, o la fine di un tuono roboante, durante un temporale.

 

BAGNI DI VENTO E ONDE: TERAPIA DI UMILTA

Rispetto il loro modo potente di manifestarsi, e di ricordarmi che sono un piccolo essere inerme e insignificante al loro cospetto.

Ritengo questi “bagni di umiltà” terapeutici e necessari, soprattutto quando voglio ritrovare equilibrio e tranquillità e “smettere di prendermi troppo sul serio”.

 

SONNI PROFONDI

Giornate come queste mi regalano emozioni pure, capaci anche di commuovermi, ma anche ore di esercizio fisico più intense di sessioni di allenamento.

Resistere alla forza del vento è faticoso, occorre sforzarsi: la sera sono stanca, come se avessi scalato una montagna, e non vedo l’ora di andare a riposare.

Gli effetti benefici della “terapia” mi accompagnano anche la notte, regalandomi sonni profondi e tranquilli.

 

CARICA DI ENERGIA

La mattina seguente sono fresca, attiva e sprizzo forza da tutti i pori.

Sento energia e desiderio di fare sport, di muovermi, di godere dei miei anni migliori.

Sono profondamente grata a mare e vento per questo: apprezzo il loro regalo, la loro maniera di “curare” attraverso questa terapia gratuita e breve, per me molto più efficace di molte altre, magari costose quanto interminabili.

Giorni di insolito traffico informatico.

Vorrei trasmettere a ognuno di voi le emozioni meravigliose che provo ora, e che le stesse vi accompagnassero sempre e dovunque vogliate andare.

Da qualche giorno le mie giornate sono un pochino diverse.

http://sociale.corriere.it/dopo-20-anni-in-banca-molla-tutto-e-va-alle-canarie-ora-laura-aiuta-gli-altri-a-cambiare-vita/

http://invececoncita.blogautore.repubblica.it/articoli/2017/02/07/downshifting/?ref=HRER2-1

Ricevo molti messaggi da persone che non conosco, e alcuni da vecchi amici che avevo perso per strada.

La mia storia sta uscendo fuori dall’anonimato, e questo genera molti commenti, alcuni negativi.

Tengo a ognuno di questi commenti, sia esso un’offesa, sia un complimento: sto imparando molto, soprattutto sulla mia capacità di gestire gli stati emotivi che questa improvvisa visibilità mi sta generando.

Ringrazio e sono grata a chi ha davvero letto il libro o gli articoli che mi riguardano, chi ha provato – senza pregiudizi – a conoscermi, e magari a cogliere lo spirito e il messaggio che ho cercato di trasmettere attraverso il mio libro.

E ringrazio anche chi mi critica, perché mi insegna molto su me stessa.

CI CUCINO SU: VADO A PREPARARE IL PESTO

Sono qui, con questo improvviso “traffico”, soprattutto informatico, al quale non ero più abituata.

In molti mi scrivono raccontandomi storie davvero complicate, o mi inviano i loro progetti.

E altrettanti mi ringraziano o si congratulano con me.

Rispondo a tutti, e a ognuno voglio dedicare il mio impegno e la mia massima lucidità: per questo ora chiudo il computer e vado a preparare il pesto.

Cucinare mi rilassa, mi rimette al mio posto, mi aiuta a sgombrare la mente a riprendere le fila dei miei pensieri.

E quanto più necessito di fare chiarezza, più mi metto ai fornelli: quindi oltre al pesto, preparero’ la farinata di ceci e le polpette, quelle buone come le fa mia madre, con il pane ammollato nel latte e un pizzico di maggiorana.

Quindi portate pazienza, vi risponderò appena le pietanze saranno pronte.

Grazie ancora.

Laura.