E’ l’ecosistema da proteggere.

GLI SCOIATTOLI DI FUERTEVENTURA

Piccoli, veloci e spavaldi, sono ormai vere e proprie attrazioni turistiche, fotografati da ogni angolazione.

Abituati a considerare gli uomini come dispenser di alimenti, si avvicinano impavidi, prendendo il cibo direttamente dalle mani di chi glielo porge.

A volte penso a quanto siano coraggiosi: dal basso della loro statura devono vederci come enormi creature goffe e rumorose, 100 volte più grandi di loro.

Nonostante questo non esitano ad avvicinarsi a noi, cedendo alle lusinghe della gola.

Gli scoiattoli devono difendersi dai corvi e da alcune specie di rapaci, che vigilano questi “incontri ravvicinati uomo/scoiattolo” pronti ad approfittare di un momento di distrazione di questi ultimi per assicurarsi un pasto.

ECOSISTEMA DA PROTEGGERE

L’Unesco ha nominato Fuerteventura “Riserva della Biosfera”: questa qualifica definisce “aree di ecosistemi terrestri, costieri e marini in cui -grazie a un’appropriata gestione del territorio- si promuove la conservazione dell’ecosistema e la sua biodiversità con l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali a beneficio delle comunità locali.”

In molti punti panoramici a Fuerteventura sono posti cartelli con il divieto di dare cibo agli scoiattoli: mi hanno spiegato che questi roditori si stanno moltiplicando a velocità supersonica anche grazie all’abbondanza di cibo, e questo può alterare l’ecosistema.

Gli scoiattoli si nutrono di frutta, semi, arbusti, insetti; il cibo cotto e raffinato è per loro innaturale.

FUERTEVENTURA E’ UN’ISOLA DESERTICA

Mentre turisti divertiti si fanno immortalare porgendo loro pane, gli scoiattoli rosicchiano e si ingozzano di cibi asciutti senza pensare che – data la scarsissima quantità di acqua a loro disposizione – difficilmente potranno dissetarsi quando ne avranno la necessità; questo è per me l’aspetto più dannoso di questo intervento umano.

Per questo io agli scoiattoli porgo acqua, e non cibo.

Brano tratto dal mio secondo libro, “Vivere in ciabatte”, al quale sto ancora lavorando!

Qui in Spagna per fortuna non si è persa la buona abitudine di salutare chiunque, di chiedere per favore qualunque cosa e ringraziare sempre.

TUTTI AL MARE! MA NON DIMENTICHIAMOCI L’EDUCAZIONE!

Da oltre due anni e mezzo assisto ad un vero e proprio esodo di “italiani all’arrembaggio a Fuerteventura”.

Ormai nel paesino dove vivo per le strade si sente parlare più l’italiano che lo spagnolo, e spesso assisto a scene delle quali non vado orgogliosa: miei connazionali che sguaiatamente gridano parlando al cellulare, o che si salutano, magari in dialetto, urlando in mezzo alla strada.

Qui in Spagna per fortuna non si è persa la buona abitudine di salutare chiunque, di chiedere per favore qualunque cosa e ringraziare sempre.

Ormai fatico a sopportare la mancanza di educazione che spesso riscontro in negozi o supermercati, quando vedo miei connazionali che si rivolgono in italiano a commessi omettendo le basilari norme di buongusto e – ripeto – educazione.

LA GRANDE ILLUSIONE

Ho visto arrivare molte persone, talmente convinte di “iniziare una nuova vita” da licenziarsi, vendere la propria casa ed investire tutti i loro risparmi (o quelli dei propri familiari) in progetti o attività mai provate prima.

Assicuratori, bancari, rappresentanti (magari con ventennale esperienza nel loro settore, ma totalmente “vergini” nel campo della ristorazione) appena arrivati sull’isola aprire bar, ristoranti, birrerie, gelaterie, cocktail bar, pizzerie.

Molti di questi locali hanno chiuso dopo soli 6 mesi, alcuni hanno arrancato quasi un anno, ma si contano sulle dita di una mano quelli che sono ancora aperti e funzionanti.

Ricordo le facce entusiaste e sorridenti di questi neo-imprenditori all’arrivo, ma anche le loro espressioni di delusione e tristezza quando sono ripartiti, col portafoglio vuoto.

LA FRETTA E’ CATTIVA CONSIGLIERA

Come hai letto sul mio libro C.V. Metodo per Cambiare Vita in modo intelligente è necessario conoscere e capire il contesto dove vuoi trasferirti prima di investirvi denaro.

E’ obbligatorio per me consigliarti di destinare una somma di denaro per vivere almeno 6 mesi nella meta prescelta, senza lavorare, limitandoti ad osservare, conoscere, ascoltare, valutare e percepire ogni elemento e condizione che ti circonda.

Questo denaro non sarà perso o sperperato: consideralo un investimento, “una sorta di master”, un corso intensivo per imparare a muoverti nella tua nuova patria.

E’ preferibile impiegare una somma di denaro per capire se ci sono i presupposti per un trasferimento, piuttosto che “bruciare” interamente i propri risparmi in un progetto avventato, del quale ci si pentirà amaramente.

Su C.V. Metodo per Cambiare Vita in modo intelligente trovi il mio esempio pratico, insieme agli strumenti che ho utilizzato per quantificare tempi e costi del mio trasferimento a Fuerteventura!

Testa dura, ma mia.

Leggi i miei post: la mia esperienza diretta è a tua disposizione!

DIFFIDARE DEI “FACILONI”

Sarà forse perché sono genovese purosangue, ma ho sempre avuto una buona dose di diffidenza incastonata nel mio cervello. Credo sia un meccanismo ancestrale di difesa, ereditato da qualche mio trisavolo.

Aggiungi la mia esperienza professionale (quasi 20 anni in un ambiente amministrativo dalle incombenze legali e giuridiche quasi “perverse”) e capirai perché possiedo “alert” che si attivano ogni volta che mi trovo di fronte a chi mi dipinge scenari burocratici paradisiaci, a chi mi descrive procedure ed esperienze a me sconosciute come se fossero un gioco da ragazzi.

Il paradosso è che questi “alert” arrivano al massimo livello quando qualcuno mi dice esattamente quello che mi vorrei sentir dire, quando “me la mette giù facile”, soprattutto se deve vendermi qualcosa.

La mia mimica facciale è inequivocabile e il mio corpo s’irrigidisce, allontanandosi istintivamente dall’interlocutore.

TESTA DURA, MA MIA

Diffido di molti, ma ascolto tutti, soprattutto quando devo prendere una decisione.

Garantisco che il mio è un ascolto attivo perché sono convinta che tutti possano insegnarmi qualcosa, anche le persone più diverse da me.

Ho perennemente fame di conoscenza, desidero sentire storie e altrui esperienze; se qualcosa mi interessa, prendo tempo e approfondisco.

Grazie ad internet posso documentarmi, comprovare se mi hanno detto baggianate. E regolarmi di conseguenza.

Un tempo spesso sarei “partita in quarta”, “fermandomi alla prima osteria”. Ora sono meno impulsiva e più riflessiva; questo mi salva da molti possibili fallimenti (o fracassos, come si dice qui).

ALERT SEMPRE ATTIVI IN TERRITORIO SCONOSCIUTO

Appena arrivata a Fuerteventura ho osservato e ascoltato molto. Ho anche diffidato, pesato parole e i comportamenti altrui.

E’ naturale, consolatorio e desiderabile fidarsi di chi ti rassicura, ti promette facili successi, di chi ti dipinge scenari burocratici idilliaci. E’ ancora più facile quando hai paura, sei dubbioso, hai bisogno di sicurezze perché ti muovi in un territorio sconosciuto e hai voglia di ripartire da zero, e di farlo subito.

E’ proprio in questi momenti che devi ragionare con la tua testa, non cedere alle lusinghe e all’impulsività.

Solo con il tempo potrai valutare e capire di chi puoi fidarti; ci sono seri professionisti davvero capaci, senza fretta imparerai a riconoscerli.

Leggi C.V. Metodo per Cambiare Vita in modo intelligente e scopri come ho affrontato la il mio trasferimento a Fuerteventura!